G. De Vivo, “Nella bufera del Novecento. Antonio Gramsci e Piero Sraffa tra lotta politica e teoria critica”
Roma, Castelvecchi, 2017, 22€
Antonio Gramsci e Piero Sraffa sono tra i grandi intellettuali del Novecento europeo. La figura e le idee dell’uno, capo del Partito Comunista, sono state una stella polare per generazioni di teorici e militanti politici. Economista originalissimo e di raffinata cultura, l’altro fu parte di una rete intellettuale che includeva pensatori come Keynes e Wittgenstein. Per vent’anni i due furono legati da una grande amicizia. Cosa li univa? Quali ideali e quali circostanze permisero l’incontro di due uomini così diversi, il figlio di una poverissima famiglia sarda e quello di uno dei principali giuristi italiani del tempo, rettore della Bocconi? Cosa continuò a legarli mentre l’uno era chiuso nel carcere fascista e l’altro era a Cambridge? Questo libro indaga sull’origine della loro amicizia, dal senso di riforma morale che emanava da un liceo e dall’università torinese, e dal sommovimento delle classi subalterne all’inizio del Novecento, arrivando poi all’opposizione al fascismo e alle vicende della prigionia di Gramsci e ai suoi dissensi col partito. Esso si attiene il più strettamente possibile all’evidenza documentale che è invece stata del tutto o quasi ignorata da molti di quelli che si sono occupati di questi problemi.
GIANCARLO DE VIVO
Professore di Economia politica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha insegnato nelle università di Firenze, Modena, Napoli e Cambridge. Visiting Fellow del Trinity College di Cambridge (1991-92), è tuttora membro della High Table del collegio. Fa parte del direttivo della Fondazione Raffaele Mattioli per la Storia del pensiero economico. Dirige la rivista «Contributions to Political Economy» pubblicata dalla Oxford University Press. Nel 2015 l’Accademia dei Lincei gli ha conferito il Premio Antonio Feltrinelli per le Scienze sociali e politiche. È uno dei responsabili della pubblicazione online delle carte di Sraffa. Membro del Comitato per l’edizione nazionale delle opere di Luigi Einaudi.
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