Breve ricordo di Pierluigi Porta (1945-2016)
Pierluigi Porta si era laureato in Economia e commercio presso l’Università Bocconi nel 1969, dove era stato allievo di Giovani Demaria, Innocenzo Gasparini e Tullio Bagiotti. Ha poi continuato gli studi presso l’Università di Cambridge (UK) dove è entrato in contatto con i protagonisti della “scuola di Cambridge”: Richard Kahn, Nicholas Kaldor, Luigi Pasinetti, Joan Robinson e Piero Sraffa.
Professore associato di Economia politica dal 1982; ordinario dal 1990. Nel 1993 si trasferisce presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, essendo fra gli iniziatori della Facoltà di Economia. Ha pubblicato più di 150 saggi scientifici. Ha ricoperto numerosi incarichi di carattere scientifico e accademico. In particolare è stato socio fondatore della ESHET di cui è stato per sei anni Segretario Generale.
I suoi interessi di ricerca sono maturati nell’ambito della storia del pensiero economico. Ha studiato a fondo David Ricardo e Piero Sraffa, per i quali ha sviluppato una visione molto peculiare, spesso contrapposta a quella di altri colleghi autorevoli, che ha sostenuto in maniera coerente e determinata, pur sempre rispettosa delle posizioni altrui (spesso mi è capitato di essere in disaccordo con lui su questi argomenti, ma ciò non ha mai intaccato il rispetto, la collaborazione e l’amicizia reciproca). È stato inoltre un grande studioso di alcuni economisti italiani del passato, come Beccaria, Cattaneo e Verri.
Ha poi sviluppato grande interesse per i rapporti fra l’economia e le istituzioni, con particolare riguardo alle questioni etiche, all’economia civile e alle relazioni fra economia e felicità.
Ha lavorato con determinazione e tenacia fino ai suoi ultimi giorni. Alla fine di dicembre 2015 mi ha mandato il testo dell’intervento che avrebbe dovuto presentare il 3 gennaio 2016 a San Francisco alla riunione annuale AEA/ASSA, dove non ha potuto recarsi a causa dell’avanzare della malattia. A metà gennaio gli ho fatto avere i miei commenti; il giorno dopo, il 16 gennaio, mi ha mandato un lungo messaggio di risposta. Sarebbe scomparso di lì a due settimane!
Era una persona molto piacevole da frequentare, animato da una Fede vissuta in maniera profonda; un uomo colto, curioso, umile e spiritoso. Un collega mi raccontò che appena arrivato nei nuovi studi dell’Università di Milano-Bicocca, non essendo ancora disponibili le targhette con i nomi dei docenti, con il nastro adesivo Pierluigi aveva appeso sull’uscio un foglio con scritto “Porta”. Qualche spiritoso aggiunse: “Ma va?”. Considerando il nostro amico, mi piace pensare che sia stato lui stesso a fare questa aggiunta.
Enrico Bellino