Andrea Ginzburg è stato tra i primi docenti della Facoltà di economia di Modena e uno dei principali animatori di quel periodo tra gli anni Settanta e Ottanta in cui la facoltà di economia di Modena richiamava studenti e giovani studiosi dalle più diverse parti d’Italia e dalle più diverse discipline, attirandoli per la vivacità intellettuale e non convenzionalità dei suoi docenti. Molti dei giovani e delle giovani di allora, che ora occupano posizioni di rilievo nell’accademia e nelle istituzioni nazionali e internazionali, riconoscono ancora l’impronta che quegli anni hanno lasciato nella loro formazione. Andrea Ginzburg ha continuato a dedicare all’insegnamento della Politica Economica i decenni successivi, prima alla Facoltà di Economia di Modena e poi alla Facoltà di Comunicazione ed Economia di Reggio Emilia.
Andrea Ginzburg è stato uno studioso che non ha seguito un cammino convenzionale. Si è sempre rifiutato di accettare i rigidi limiti in cui sono stati, soprattutto negli ultimi anni, incasellati e tenuti separati i vari rami delle scienze sociali. Ha sostenuto sempre la necessità di mantenere una dimensione storica nell’economia, sia nel senso di ricostruire la genesi e l’evoluzione delle idee economiche, sia nel senso di non separare l’economia dall’analisi politica e storica. I suoi contributi scientifici mostrano quindi una varietà di interessi e di competenze che è oramai raro ritrovare nell’economista professionale. Nel campo della storia dell’analisi economica ha fornito importanti contributi al chiarimento del programma scientifico di Sraffa e all’ approfondimento del pensiero di Marx e Gramsci. E’ stato uno dei più profondi studiosi dell’opera di Albert Hirschman, da cui ha tratto sovente ispirazione per affrontare problemi di sviluppo. Ha sempre seguito i problemi dell’economia italiana e della sua collocazione internazionale. Suoi contributi recenti riguardano proprio l’Euro e i difficili rapporti tra Germania e paesi del Sud Europa, anche in questo campo assumendo posizioni che si contraddistinguono per la loro originalità e per mancanza di concessioni a mode e punti di vista convenzionali. Se rigore e indipendenza di pensiero contraddistinguono il vero studioso, non c’è dubbio che Andrea Ginzburg ne sia stato un eccellente esempio.
Annalisa Rosselli
Sul sito dell’Associazione Culturale “Economia civile” il ricordo di Andrea Ginzburg scritto da Maria Cristina Marcuzzo, disponibile a questa pagina.