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[:it]Premio Giovani STOREP 2016: Riccardo Evangelista[:en]Young Scholars STOREP Award 2016: Riccardo Evangelista[:]

Dec5,2016

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Il Premio Giovani STOREP (pari a 500€) viene conferito al giovane (non oltre i 40 anni d’età) studioso autore del miglior articolo presentato al Convegno annuale, articolo che deve trattare un tema rilevante per l’economia politica o quello principale del convegno, o un tema di analisi e politica economica contemporanea le cui conclusioni sono presentate in contrasto o continuità con punti di vista teorici del passato.

Il Premio per l’anno 2016 (XIII Convegno annuale STOREP, Università di Catania) è stato assegnato aevangelista

Riccardo Evangelista

per l’articolo

Ragioni, negazioni e direzioni dell’intervento pubblico
Logiche del processo economico in Mises e Polanyi

Motivazioni

Il saggio esamina le opposte visioni di Karl Polanyi e Ludwig von Mises sul funzionamento delle economie di mercato, a partire dalla comune esperienza dell’esperimento socialista della cosiddetta “Vienna rossa” (1919-1933), caratterizzate da politiche di intervento pubblico, soprattutto nel settore abitativo che avevano fortemente limitato l’agire dei meccanismi di mercato. Per Polanyi l’esperimento viennese era la prova della bontà della regolazione il dei prezzi, allo scopo di realizzare a una società più equa, per Mises era un esempio di interferenza pubblica fallimentare, che testimonia l’inevitabile inefficienza che si accompagna ad ogni intervento dello Stato.

L’autore presenta un’analisi approfondita e articolata delle ragioni di questa lettura radicalmente diversa degli stessi fatti. Queste ragioni vanno ricercate nella visione pre-analitica sottostante alle rispettive analisi economiche. Accogliendo una accezione più restrittiva dell’individualismo metodologico di Menger, Mises lo estende ad un individualismo più strettamente politico, per cui il liberismo diventa a fine ultimo da perseguire, come valore in se, indipendentemente dal contesto storico e istituzionale a cui viene applicato. Per Polanyi, invece, il mercato ha sempre una dimensione sociale e non può essere compreso né applicato al di fuori di circostanze specifiche e storicamente determinate. Per l’autore della Grande Trasformazione, la teoria liberista opera una sostituzione illegittima, scambiando una parte (la forma di mercato) per il tutto (le diverse modalità in cui le società affrontano il problema della loro sussistenza). Da questo deriva una impostazione deterministica dell’agire economica, che ne blocca le possibilità di comprensione e di cambiamento.

L’autore analizza con grande chiarezza le due posizioni teoriche, con ampiezza di riferimenti alla letteratura e al contesto in cui vanno collocate per essere compiutamente comprese. Mostra le due posizioni in maniera non schematica, ma articolata con ricchezza di dettaglio e sfumature.

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The Young Scholar STOREP Award (500€) is conferred to the author (a young scholar under 40 years of age) of the best article presented at the Annual Conference. The article can focus on any topic of relevance to the history of political economy or to the main theme of the Conference, but it can also discuss any issue in contemporary economic analysis and policy whose conclusions are spelled out in contrast or continuity with past theoretical standpoints.

The STOREP 2016 Award (XIII STOREP Annual Conference, Università di Catania) has been conferred to: evangelista

Riccardo Evangelista

author of:

Ragioni, negazioni e direzioni dell’intervento pubblico
Logiche del processo economico in Mises e Polanyi

Motivation

This paper analyses the views held by Karl Polanyi and Ludwig von Mises on the functioning of market economies, starting from their evaluation of the Red Vienna socialist experiment (which they witnessed in person), characterised by policies of public intervention, especially in the housing sector, which had severely constrained the action of market forces. Polanyi saw the Viennese experiment as evidence of the need of price regulation as means to a more equitable society, while Mises considered it as an illustrative example of the ineliminable inefficiency and ultimately failure of (any) public intervention.

The author presents a deep and reasoned understanding of how Polanyi’s and Mises’s incompatible views about this experiment can be explained by their opposite convictions on the virtues and vices of market economies and public intervention, and more profoundly, by radically alternative pre-analytical visions. While von Mises extended Menger’s notion of methodological individualism to the political sphere, making a case for liberalism as an objective rather than a means, and a value, independently from the historic-institutional context, Polanyi argues that the market form is a historical determined organization which is embedded in specific social contexts. Polanyi, on the contrary, believes that market laws cannot be understood nor, worse, be taken to operate independently from specific, historically determined circumstances. The author of The Great Transformation finds liberalism guilty of illegitimately substituting the part (the specific form market takes) for the whole (the different modalities societies adopts in coping with the problem of subsistence). Here are the roots of a deterministic conception of economic behavior, impeding understanding and possibilities of change.

The paper is very well argued and well documented, and it correctly places the ideas of the two authors in broad intellectual and historical frameworks, avoiding the temptation of schematism, thereby making a valuable contribution to the extant literature.

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